Luana Costa
17 mar 2021
L’emergenza pandemica ha rappresentato per molte aziende un’occasione di crescita. Soprattutto per quelle società che hanno dimostrato grande forza e capacità di innovarsi. Anna Rita Delzotto descrive l’esperienza di Procmatech
Caparbietà e una grande capacità di resilienza. In un mondo produttivo in costante evoluzione sono queste le chiavi del successo, soprattutto per un’azienda che, giovane, si affaccia in punta di piedi sul mercato e si trova ad affrontare una rivoluzione. Il riferimento è alla crisi economica scaturita dall’emergenza sanitaria: «L’attuale situazione di pandemia globale ci ha trovato pronti a intervenire» assicura Anna Rita Delzotto, responsabile di produzione di Procmatech, azienda con sede a Modugno, nella provincia di Bari, e specializzata nel settore dell’automazione avanzata applicata ai processi produttivi industriali. La mission dell’azienda è, infatti, quella di migliorare i sistemi di produzione industriale attraverso l’individuazione di soluzioni innovative e personalizzate di meccatronica. Le esigenze specifiche dei clienti e la loro completa soddisfazione orientano l’azione e l’impegno dell’azienda. Tuttavia, la competenza di Procmatech si è adattata ai cambiamenti che si sono registrati nel mercato dell’automazione negli anni più recenti e, in particolare nello scorso anno, grazie al lavoro di espansione, anticipato in momenti non sospetti, nei settori farmaceutico, biomedicale, packaging e alimentare.
Quando è nata l’azienda e come si è evoluta anche sulla spinta dei cambiamenti di mercato?
«L’azienda è nata ufficialmente nel 2017 ma ha avviato la sua attività nel 2018. Opera principalmente nel settore dell’Automotive, ma la crisi di mercato determinata dalla pandemia e del conseguente calo di commesse nei settori di origine, non l’hanno trovata impreparata. Procmatech ha reagito con prontezza mostrando la propria reattività ai cambiamenti con produzioni indirizzate al settore medicale, al packaging e al farmaceutico. Obiettivo resta ugualmente quello di diversificare al massimo la produzione, una capacità inevitabilmente richiesta in un mercato in continuo mutamento».
Quali strategie ha messo in atto la società per superare senza troppi contraccolpi la crisi economica?
«Nel corso del 2020 abbiamo registrato una crescita esponenziale, proprio nel momento in cui le aziende legate al settore dell’Automotive stavano rallentando e in alcuni casi chiudevano. Abbiamo infatti deciso di proporci con immediatezza avviando le linee di produzione di mascherine chirurgiche, FFP2 e FFP3. Possiamo ben dire che la forza dell’azienda è stata quella di dimostrarsi resiliente, adattandosi ai mutamenti in corso. Questo ci ha consentito di raggiungere anche una crescita ulteriore e uno sviluppo delle nostre competenze. Infatti, l’azienda ha iniziato a investire nell’acquisizione di nuove risorse proprio perché la richiesta è progressivamente aumentata. Se prima le nostre attività erano principalmente dirette in un settore e, quindi, alla ricerca di collaborazioni con le grandi multinazionali, oggi stiamo investendo in nuove tecnologie e innovazioni con l’obiettivo di riposizionarci sul mercato affrontando nuovi settori quali il biomedicale e il farmaceutico».
Quali sono state le molle che hanno indotto l’azienda al cambiamento?
«Siamo del Sud e questo lo dico con molto orgoglio. Siamo dotati della capacità di non abbatterci di fronte alle avversità e in qualsiasi circostanza ci mostriamo resilienti. E anche l’azienda ha dimostrato di essere capace di svolgere un ruolo da protagonista, nonostante il grave momento di crisi. Negli ultimi mesi nella nostra zona abbiamo visto le aziende chiudere e tante persone con il solo sostentamento della cassa integrazione. Noi abbiamo cercato di remare controcorrente e siamo stati capaci di farlo, soprattutto, perché siamo un’azienda abbastanza giovane e con un management preparato in grado di guidare con attenzione le scelte aziendali. È ufficialmente il nostro terzo anno di attività e nonostante tutto abbiamo registrato una crescita costante».
Quali sono le caratteristiche che vi contraddistinguono sul mercato rispetto i competitor?
«Penso che il nostro punto di forza sia l’attenzione nel voler seguire tutto il percorso della commessa: dal concept fino all’installazione. Seguiamo il cliente in ogni singolo aspetto fornendo un’assistenza continua. Puntiamo molto a guadagnare la sua fiducia e ad accompagnarlo nel corso delle attività, soprattutto, quando si rilevano problematiche. Probabilmente è questo l’aspetto su cui possiamo dirci più forti: ci piace conquistare la fiducia dei clienti fornendo un prodotto di qualità ma anche puntando a instaurare con lui un rapporto di fiducia reciproca».
Con quali occhi guarda al futuro? L’azienda è riuscita a superare le criticità ma adesso dove punta ad investire?
«Attualmente gli investimenti sono tutti mirati all’intelligenza artificiale e all’Industria 4.0. Ormai il futuro è rappresentato dalle applicazioni che contengono il massimo della tecnologia. Io, soprattutto perché ho la responsabilità del coordinamento dell’ufficio tecnico, miro alla crescita del mio team in termini di competenza. Mi piacerebbe investire per formare i collaboratori all’uso dell’intelligenza artificiale, credo che potrebbe essere un modo per entrare in quei settori dove l’elettronica la fa da padrona, ad esempio, la telemedicina».