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INCENTIVI ALLE IMPRESE: AL VIA IL CREDITO D'IMPOSTA PER LA ZES UNICA

Giuseppe Barile

31 ott 2024

La Legge di Bilancio 2025 rilancia le aree del Sud Italia: credito d’imposta fino a 100 milioni di euro per gli investimenti nelle Zone Economiche Speciali.

La Legge di Bilancio 2025 porta un’importante occasione per le imprese intenzionate a investire nelle Zone Economiche Speciali (ZES) in Italia. Il nuovo incentivo, sotto forma di credito d’imposta, sarà disponibile per gli investimenti realizzati tra il 1° gennaio e il 15 Novembre 2025, offrendo uno stimolo per la crescita delle aree meno sviluppate del Paese.


Con l’obiettivo di promuovere la coesione economica e sociale nelle aree svantaggiate, dal 19 settembre 2023 è stata istituita, attraverso il Decreto Sud, una ZES unica. Questa struttura, destinata a durare per un triennio, copre le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Il piano strategico della ZES unica è pensato per incentivare specifici settori e orientare investimenti prioritari, individuando anche le modalità di attuazione per i progetti proposti.


Possono accedere al beneficio fiscale tutte le imprese, comprese quelle operanti nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura. Queste aziende, siano esse attive nella produzione primaria o nelle fasi di trasformazione e commercializzazione, potranno usufruire di un credito d’imposta proporzionale ai costi sostenuti per l’acquisto di beni strumentali, fino a un limite massimo di 100 milioni di euro per progetto.

Gli investimenti agevolabili possono includere l’acquisto di macchinari, impianti, attrezzature, terreni e ampliamenti immobiliari utili all’attività aziendale, purché destinati a strutture produttive collocate nella ZES unica. Le aziende beneficiarie dovranno impegnarsi a mantenere attiva la propria sede produttiva per almeno cinque anni dopo il completamento dell’investimento incentivato.


Il credito d’imposta è cumulabile con altri contributi, a patto che non superi l’intensità massima stabilita dalle norme europee. Tuttavia, per ottenere il riconoscimento del beneficio fiscale, le imprese dovranno presentare all’Agenzia delle Entrate una documentazione dettagliata delle spese sostenute. Questa comunicazione, da effettuare tra il 31 marzo e il 30 maggio 2025, dovrà includere sia le spese già sostenute dal 16 novembre 2024 sia quelle programmate fino al 15 novembre 2025. Entro tale scadenza, inoltre, sarà necessario inviare una comunicazione integrativa per attestare la realizzazione degli investimenti previsti.

Le spese dovranno inoltre essere certificate da un revisore legale, garantendo così la corrispondenza dei costi ammissibili alla documentazione contabile aziendale.


Nonostante l’interesse e il potenziale impatto positivo delle agevolazioni fiscali previste, permangono dubbi sull’efficacia complessiva di queste misure per il rilancio del Mezzogiorno. La complessità burocratica e le tempistiche rigide per la comunicazione dei progetti possono rappresentare un ostacolo per le piccole e medie imprese, che spesso non dispongono di risorse amministrative e consulenziali adeguate per gestire procedure articolate. Un altro elemento di criticità riguarda la disponibilità dei fondi e la loro distribuzione: la capienza del plafond per il 2025 potrebbe non essere sufficiente a coprire la domanda se l’interesse delle imprese dovesse superare le previsioni. Tale limite potrebbe tradursi in un’esclusione di progetti potenzialmente validi.

Per finanziare il credito d’imposta, sono stati stanziati 1,8 miliardi di euro per il 2024 e 1,6 miliardi di euro per il 2025, una significativa disponibilità che rende questa agevolazione un’opportunità preziosa per le imprese. Con il supporto di professionisti qualificati, le aziende potranno sfruttare al meglio questa misura per espandersi o migliorare le proprie infrastrutture produttive all’interno della ZES unica, contribuendo così alla ripresa economica e alla competitività delle regioni coinvolte.

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